
Il dolore anteriore al ginocchio nello sportivo
Il Dolore Femoro-Rotuleo (PFP, Patellofemoral Pain) è definito come una condizione muscoloscheletrica comune, caratterizzata da un esordio insidioso di dolore mal definito, localizzato nella regione anteriore retropatellare e/o peripatellare del ginocchio (Willy et al., 2019). Nello sportivo, il dolore si manifesta o peggiora tipicamente con attività che caricano l'articolazione in flessione, come la corsa, il salto, l'accovacciata (squatting) o la salita/discesa delle scale.
1. Ipotesi Patogenetiche
La patogenesi del PFP è ampiamente riconosciuta come multifattoriale (Willy et al., 2019). Il concetto centrale è che il dolore sia spesso associato a un sovraccarico/eccessivo utilizzo in cui il carico sull'articolazione femororotulea supera la capacità di recupero dei tessuti.
Le Linee Guida di Pratica Clinica propongono una classificazione basata sui deficit predominanti, che indirizza la gestione clinica:
1. Sovraccarico/Eccessivo utilizzo senza altri deficit: Il dolore è dovuto primariamente a un rapido aumento in entità e/o frequenza del carico applicato.
2. Deficit di Performance Muscolare: Il paziente presenta debolezza muscolare dell'arto inferiore, in particolare del quadricipite e dei muscoli postero-laterali dell'anca (Willy et al., 2019). Questa ipotesi è supportata da studi che evidenziano un deficit di forza nel quadricipite (Lankhorst et al., 2012).
3. Deficit di Coordinazione del Movimento: Caratterizzato da un valgismo dinamico eccessivo o scarsamente controllato del ginocchio durante attività funzionali. Tale alterazione cinematica è stata descritta come un fattore contribuente alla disfunzione femororotulea (Powers, 2003).
4. Deficit di Mobilità: Il paziente presenta mobilità del piede superiore alla norma (iperpronazione) e/o deficit di flessibilità (es. muscoli posteriori della coscia, retinacolo laterale). L'eccessiva pronazione del piede è stata correlata ad alterazioni cinematiche dell'anca e del ginocchio nei runners con PFP (Dierks et al., 2008).
2. Prevalenza nella Popolazione Sportiva
Il PFP è la patologia al ginocchio più comune in alcune popolazioni atletiche e giovanili (Willy et al., 2019).
- Sesso: La condizione è più comune nel sesso femminile rispetto al maschile. Nelle reclute militari, ad esempio, l'incidenza annuale è più alta nelle donne (6,5%) rispetto agli uomini (3,8%) (Boling et al., 2010).
- Sport a Rischio: Il PFP è il problema muscoloscheletrico più comunemente riscontrato nei corridori (runners) (Willy et al., 2019).
- Prognosi a Lungo Termine: Il PFP ha un elevato rischio di decorso cronico, con sintomi che possono persistere fino a 4 anni dalla diagnosi (Willy et al., 2019).
3. Consigli per la Gestione Fisioterapica
La gestione del PFP richiede un approccio combinato e individualizzato, con l'esercizio terapeutico come componente fondamentale (Willy et al., 2019).
Interventi Fortemente Raccomandati (Grado A di Evidenza).
L'intervento primario è l'Esercizio Terapeutico Combinato. Si devono utilizzare esercizi mirati combinati per anca e ginocchio per ridurre il dolore e migliorare la funzione a breve, medio e lungo termine (Willy et al., 2019). L'esercizio mirato all'anca deve focalizzarsi sul rinforzo della muscolatura postero-laterale (glutei). L'efficacia superiore dell'esercizio combinato (anca e ginocchio) rispetto al solo esercizio del ginocchio è supportata da diversi studi (es. Fukuda et al., 2010; Ferber et al., 2011).
Inoltre, si devono prescrivere Ortesi Plantari Prefabbricate in combinazione con l'esercizio terapeutico per i pazienti con pronazione del piede superiore alla norma, al fine di ridurre il dolore, ma solo nel breve termine (fino a 6 settimane) (Willy et al., 2019; Barton et al., 2011).
Interventi Moderatamente Raccomandati (Grado B di Evidenza).
Il Taping Rotuleo può essere utilizzato in combinazione con l'esercizio per una riduzione immediata del dolore e miglioramento dei risultati a breve termine (4 settimane) (Willy et al., 2019).
Per i corridori, la Rieducazione alla Corsa (Gait Retraining) può essere utilizzata per modificare la cinematica, ad esempio aumentando la cadenza o riducendo la massima adduzione dell'anca (Willy et al., 2019).
Interventi Sconsigliati
Non devono essere utilizzati in isolamento: Terapia manuale (mobilizzazioni/manipolazioni), Tutori o Ortesi rotulee (braces, sleeve) e Agenti biofisici (ultrasuoni, laser, ecc.) (Willy et al., 2019).
- Willy, R. W., et al. (2019). Patellofemoral Pain: Clinical Practice Guidelines Linked to the International Classification of Functioning, Disability and Health From the Academy of Orthopaedic Physical Therapy of the American Physical Therapy Association. J Orthop Sports Phys Ther.
- Barton, C. J., et al. (2011). The efficacy of foot orthoses in the treatment of and prevention of lower limb musculoskeletal pain: a systematic review and meta-analysis. J Orthop Sports Phys Ther.
- Boling, M. et al. (2010). Gender differences in the incidence and prevalence of patellofemoral pain syndrome. Scand J Med Sci Sports.
- Dierks, T. A., et al. (2008). Proximal and distal inffuences on hip and knee kinematics in runners with patellofemoral pain syndrome. J Orthop Sports Phys Ther.
- Ferber, R., et al. (2011). Strength of the hip and knee is related to patellofemoral pain in female runners. J Orthop Sports Phys Ther.
- Fukuda, T. Y., et al. (2010). Efficacy of hip abductor and lateral rotator strengthening in the treatment of patellofemoral pain syndrome: a randomized controlled clinical trial. J Orthop Sports Phys Ther. o Lankhorst, N. E., et al. (2012). Increased patellofemoral contact pressure and knee- extensor strength deficit in patellofemoral pain syndrome. J Orthop Sports Phys Ther.
- Powers, C. M. (2003). The inffuence of altered lower-extremity kinematics on patellofemoral joint dysfunction: a theoretical perspective. J Orthop Sports Phys Ther.
